In tempo di pandemia, come potevamo aprire il Giubileo dei nostri 150 anni nel luogo che ci ha visto nascere e coinvolgere contemporaneamente le comunità sparse nel mondo?
L’equipe incaricata, con il suo tratto internazionale e un tocco di creatività, ha valorizzato le nuove tecnologie: il 1° gennaio quanto vissuto dalle 15.30 alle 17.00 nella Casa Madre di Verona ha raggiunto in diretta streaming quasi tutte le comunità… e anche molte altre persone. La celebrazione, combinando memoria storica e preghiera, ha mostrato con inserti video i luoghi degli inizi: a Montorio, a Verona e in Sudan. La preghiera, pervasa da gesti di profonda simbologia, è stata ravvivata da canti in lingue e danze.
Il rito solenne di aprire la porta e varcarne la soglia è invito ad ascoltare lo Spirito che libera da paure e ripiegamenti e orienta i passi verso il XXI Capitolo Generale. Le norme anticovid hanno imposto una presenza ristretta, ma la partecipazione delle varie comunità sparse nel mondo è stata corale. Il momento di accendere la candela, simbolo dell’eredità ricevuta, e di passarla da sorella a sorella lo abbiamo vissuto tutte insieme: è un gesto che prepara al Capitolo con un impegno condiviso da vivere e coltivare.
La festosa la celebrazione, vissuta in un clima raccolto di preghiera, si è conclusa con i preziosi saluti dei missionari comboniani, degli istituti religiosi che hanno alimentato le nostre radici e delle famiglie delle prime Pie Madri della Nigrizia: una promessa che continua!